Un’esperienza di Chiesa: la Seconda Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia

Una conclusione per certi versi inaspettata quella della “Seconda Assemblea della Chiese in Italia” che si è svolta in questi giorni a Roma. Il voto sul documento finale è stato infatti rinviato al 25 ottobre alla luce delle proposte di modifica avanzate dai 28 gruppi di lavoro, al termine di quattro giorni di confronto e di ascolto secondo il metodo suggerito da Papa Francesco, in questo storico “cambiamento d’epoca” che la Chiesa sta vivendo.

Le “proposizioni” rappresentano, infatti, un insieme di linee guida strategiche destinate a influenzare e orientare il rinnovamento della vita ecclesiale in Italia. La loro genesi deriva da un processo di riflessione e dialogo condiviso tra le diverse componenti della Chiesa italiana, con l’obiettivo di rispondere alle sfide contemporanee e di rafforzare il ruolo della Chiesa nella società moderna.

L’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, presente a Roma con una rappresentanza del gruppo di lavoro in questi anni impegnato nel Cammino Sinodale diocesano, ci racconta “a caldo” le sue impressioni su queste giornate: “Innanzitutto – tiene a precisare Mons. Maniago – si è trattato di una manifestazione di autentica comunione ecclesiale, radicata nel Sacramento del battesimo. Questo evento ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di persone, tra cui vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, e laici, tutti animati da una profonda passione per la missione della Chiesa. Il battesimo è stato il fondamento su cui ha dialogato l’intera assemblea, da esso nasce una responsabilità comune e una corresponsabilità che coinvolge ogni membro del popolo di Dio. Questa base sacramentale ha permesso una partecipazione attiva e inclusiva, riconoscendo che ogni persona, indipendentemente dal proprio stato di vita, ha un ruolo fondamentale nel far vivere la Chiesa secondo la sua missione”.

La partecipazione – aggiunge l’Arcivescovo – è stata uno degli aspetti più significativi di questa assemblea sinodale. La presenza di una varietà di persone, rappresentanti le diverse chiese in Italia, infatti, ha dimostrato la ricchezza e la diversità del corpo ecclesiale. Vedere insieme vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, laici, uomini e donne, tutti uniti da una comune passione per la Chiesa, è stato un forte segno di unità e comunione.”

Il presule non ha dubbi circa il sentire comune che ha animato i delegati: “Un tema ricorrente è stato il desiderio di riscoprire e far risplendere il volto bello della Chiesa. Non come una semplice organizzazione, ma come un organismo vivo e vitale, capace di vivere e annunciare gioia e speranza. Questo spirito ha animato i lavori dell’assemblea, rendendola un’esperienza vivace e dinamica.  La parresia, ovvero la franchezza nel parlare e nell’esprimere le proprie opinioni, è stata una caratteristica distintiva di questa assemblea. In un clima di rispetto e condivisione, tutti hanno avuto l’opportunità di essere ascoltati e di contribuire al discernimento comune. Anche difronte a decisioni già prese, è emerso il coraggio di riconoscere la necessità di continuare a lavorare e camminare insieme”.

“La seconda assemblea sinodale – spiega Mons. Maniago – ha rappresentato una tappa importante di un cammino durato quattro anni. I lavori culmineranno il prossimo 25 ottobre con la votazione del documento che rappresenterà il frutto di questo percorso. Questo documento sarà il segno tangibile del cammino fatto insieme, e la terza assemblea potrebbe segnare la conclusione di questo ciclo sinodale. L’assemblea ha raggiunto il suo apice con la celebrazione del Giubileo, un momento di grande significato spirituale. Insieme, i partecipanti hanno attraversato la Porta Santa e hanno rinnovato la loro fede comune davanti alla tomba di Pietro. Questo gesto simbolico ha rafforzato il senso di unità e di missione condivisa, ricordando che siamo un solo corpo chiamato a realizzare insieme la missione del Signore”.

L’Arcivescovo manda un messaggio chiaro al popolo di Dio che è in Catanzaro-Squillace: “La seconda assemblea sinodale delle Chiese in Italia è stata un’esperienza di vera Chiesa, una testimonianza della vitalità e della bellezza del corpo ecclesiale. È stato un momento di gioia e ringraziamento, un’occasione per riscoprire la nostra comune missione e per rafforzare il nostro impegno a vivere e annunciare la gioia e la speranza del Vangelo. Con lo sguardo rivolto al futuro, continuiamo il nostro cammino sinodale, pronti ad affrontare le sfide con coraggio e fiducia, sapendo che insieme, con il Signore e per il Signore, possiamo realizzare grandi cose”.