Ieri, lunedì 15 luglio, vigilia della Solennità di San Vitaliano, Patrono dell’Arcidiocesi e della città di Catanzaro, all’interno della favolosa cornice della Basilica “Maria SS. Immacolata” di Catanzaro, l’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago ha ordinato Diacono l’accolito Simone Samà, della Parrocchia “Sant’Agazio Martire” in Guardavalle (CZ).
Nell’omelia, Mons. Maniago ha elevato il suo ringraziamento al Signore per “quello che l’amore di Dio continua ad operare per la Chiesa, per la nostra Diocesi di Catanzaro-Squillace e per il mondo intero attraverso la fiducia di chi a Lui si consegna”.
Ha poi sottolineato che il diaconato “non è una sorta di passaggio burocratico da adempiere per arrivare al presbiterato. Essere diacono, infatti, è costitutivo della stessa identità presbiterale. Il presbitero non cessa di essere diacono, non cessa di essere al servizio della carità: alla mensa dei poveri, anzitutto, ma anche alla mensa eucaristica, dove si esprime la più alta forma della carità, perché ci viene donato ciò che più ci è necessario, la vita stessa di Cristo”.
L’Arcivescovo ha inoltre esortato Simone con queste parole: “Non dimenticarti mai di coloro che busseranno alla tua porta e semplicemente chiederanno che tu sia un uomo di carità. E che tu lo sia non in modo parziale, ma con la stessa misura per tutti”.
“Ci ricorda papa Francesco – ha continuato mons. Maniago – che “se un discepolo non cammina per servire non serve per camminare”. Il rischio, infatti, è un girovagare in cerca del proprio riconoscimento. Invece: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Che cosa hai ricevuto, caro Simone? Che cosa devi donare? È importante, caro Simone, ricordare sempre che sei stato chiamato ad essere ministro del Vangelo e della carità di Cristo perché destinatario di un dono di misericordia”.
Mons. Maniago, infine, assicurando la sua preghiera e di tutta la comunità diocesana, ha augurato a Simone di essere “sempre luce davanti agli uomini, segno tangibile dell’umiltà di Dio che fa sempre il primo passo” e di lasciarsi “configurare a Cristo, a qualunque prezzo. È questa la festa, la gioia di Dio”.
“L’esempio e l’intercessione di San Vitaliano – ha così concluso l’Arcivescovo –, a cui oggi affidiamo il tuo ministero diaconale, confermino la tua dedizione, ti sostengano nella lotta e nella fatica quotidiana e arricchiscano di opere buone il tuo servizio in modo che tanti per mezzo tuo, rendano gloria al Padre nostro che è nei cieli. Amen”.