Mons. Maniago sull’autonomia differenziata: “La Chiesa in ascolto e in dialogo per il bene comune”

Un tema complesso e di grande impatto sociale è stato al centro del convegno organizzato dal MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), durante il quale l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, è intervenuto per offrire una riflessione sulle implicazioni dell’autonomia differenziata e sul ruolo della Chiesa nel dibattito pubblico.

L’Arcivescovo ha richiamato l’attenzione sulla delicatezza del momento storico che il Paese sta vivendo, sottolineando come le Settimane Sociali dei Cattolici Italiani abbiano rappresentato uno spazio di confronto fondamentale per interpretare e accompagnare i cambiamenti in corso. Il riferimento è alla riforma promossa dal governo, che potrebbe modificare l’assetto istituzionale della Repubblica e ridefinire la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni.

«Di fronte a questi scenari – ha detto l’Arcivescovo – la Chiesa non può rimanere indifferente». «Non si tratta di un interesse particolare – ha chiarito Mons. Maniago – ma di un’attenzione costante al bene comune. In questa prospettiva, anche la Conferenza Episcopale Italiana e in particolare gli episcopati del Sud hanno espresso perplessità e preoccupazioni, temendo che l’autonomia differenziata possa ampliare le disuguaglianze territoriali anziché promuovere un’equa distribuzione delle risorse e delle opportunità».

«Il rischio – ha osservato l’Arcivescovo – è che una legge di tale portata possa accentuare i divari piuttosto che rafforzare la coesione nazionale. È dunque necessario un confronto approfondito e un dibattito costruttivo che miri a garantire pari diritti e servizi a tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione in cui vivono. La Chiesa italiana, attraverso la CEI e le diverse realtà locali, continua a seguire con attenzione questo processo, offrendo il proprio contributo alla riflessione pubblica».

Il convegno promosso dal MEIC si è rivelato un’importante occasione di approfondimento e di dialogo, nella consapevolezza che ogni cambiamento strutturale debba essere orientato a rafforzare l’unità del Paese e la giustizia sociale. La voce della Chiesa si pone, ancora una volta, come segno di speranza e strumento di discernimento per accompagnare il cammino della società italiana in una stagione di trasformazioni decisive.

Il dibattito sull’autonomia differenziata resta aperto e verrà ulteriormente approfondito nei prossimi articoli, con nuove analisi, contributi di esperti e aggiornamenti sul tema.