La “Misericordia” a servizio di Dio e dell’uomo

La gratuità e l’anonimato sono due tratti importanti della “Misericordia”, perché non si deve fare qualcosa per ricevere una gratificazione, ma occorre farlo gratuitamente. È un pilastro costitutivo e una radice evangelica che ancora oggi può e deve portare frutti”.

Così l’Arcivescovo Claudio Maniago si è rivolto ai volontari della “Misericordia” di Soverato (CZ), nell’omelia pronunciata durante la solenne celebrazione Eucaristica, nella ricorrenza del loro 25° anno di fondazione.

 

“Nel Vangelo proclamato – ha detto il presule – abbiamo ascoltato quello che il Signore ha detto di fronte a una persona buona che conosceva i comandamenti, che stava bene e che faceva tutto bene; diremmo una persona umanamente quasi perfetta. Ebbene, Gesù di fronte a questa persona dice: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!”. Quest’uomo non aveva niente da rimproverarsi, eppure Gesù dice che manca un tassello importante che rende ragione di tutto il resto, che illumina e in qualche modo fa capire a cosa serve tutto il resto.

Gesù tocca un tasto importante che è quello della gratuità dell’amore e quello di essere distaccati, in qualche modo, dai beni materiali. Il Signore voleva effettivamente aiutare questa persona a capire qual era il senso del possesso dei suoi beni che non dovevano essere utili soltanto alla propria persona. Di solito, ricco è uno che ha più di quello che è necessario per vivere, utile per farne una persona attenta anche alle necessità e ai bisogni degli altri. Questa gratuità della vita non è banale elemosina, che serve soltanto per mettere in pace la coscienza. Si tratta piuttosto della consapevolezza che non si può star bene da soli e, se abbiamo ricevuto tanto, tanto anche dobbiamo dare, con generosità verso gli altri, proprio in quella solidarietà che è propria del genere umano. È la condizione che per noi cristiani diventa addirittura un segno distintivo, perché ogni uomo e ogni donna è mio fratello e mia sorella”.

 

Nella sua omelia mons. Maniago ha ricordato lo spirito che ha animato il Fondatore delle Confraternite di Misericordia nella Città di Firenze nel 1244, il frate domenicano san Pietro da Verona martire: “La “Misericordia”, lo sappiamo bene, non è una generica associazione di volontariato: è un’aggregazione laica fatta da cristiani e le sue radici risalgono addirittura al XIII secolo. Fondata da San Pietro da Verona, martire, che raccolse uomini e donne di buona volontà a comprendere quel tassello che non doveva mancare nella vita di un cristiano: onorare Dio con opere di misericordia che vuol dire amore gratuito. Le caratteristiche di questa prima aggregazione sono successivamente diventate i pilastri di questa realtà che ha percorso secoli e millenni per arrivare fino a noi”.

 

Rivolgendosi al Governatore della Confraternita della città di Soverato e a tutte le Confraternite giunte per la ricorrenza dai Comuni della Regione e non solo, monsignor Maniago ha sottolineato che “uno degli indicatori con cui misurare la salute di un territorio è anche la disponibilità e la presenza del volontariato e se nella nostra città ci sono uomini e donne disponibili al volontariato, a questa gratuità. Questo è un segno di salute del territorio perché vuol dire che circolano valori importanti, primo fra tutti quello del sentirsi legati fraternamente, possiamo dire cristiani in maniera solidaristica, sentirsi impegnati a sostenersi gli uni gli altri, spendendosi umanamente”.

 

La “Misericordia” – ha concluso l’Arcivescovo – ha infine il compito di mantenere il collegamento con le radici, perché deve dare nutrimento a questo territorio, in ordine alla creatività che si traduce in questo splendido volontariato che ha avuto origine da un martire, da un testimone che ha dato la sua vita gratuitamente, per dimostrare quanto la parola del Vangelo sia importante. Un compito che davvero dovete custodire e far fiorire sempre di più. Auguri a tutti voi, per tutto quello che avete fatto, ma anche per quello che vi impegnerete a fare, perché la “Misericordia” sia sempre più ciò che deve essere”.

 

Al termine della celebrazione il Governatore Antonio Tavella prendendo la parola ha ringraziato l’Arcivescovo per la vicinanza, ha ricordato come dall’inizio del suo ingresso nell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace ha dimostrato vicinanza e interessamento. Ringraziando tutti i presenti a ringraziato per la partecipazione, il Vescovo mons. Agostinelli e il Correttore regionale don Vincenzo Schiavello.