La gioia del servizio e la responsabilità della Parola e dell’Eucaristia

La terza domenica di Avvento, Domenica “Gaudete”, è un momento speciale in cui la Chiesa invita i fedeli alla gioia, preludio della celebrazione del Natale. E durante la celebrazione eucaristica del 15 dicembre, nella parrocchia “San Pio X” di Catanzaro, questa gioia si è fatta particolarmente intensa con il conferimento del ministero del Lettorato a Sergio Schieppati e quello dell’Accolitato a Giuseppe Pio Merante. Due giovani seminaristi, due ministeri, un’unica missione: servire Dio e la comunità con amore e dedizione.

 

S.E. Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, ha ricordato durante l’omelia il significato profondo del lettorato, affidato a Sergio. Proclamare la Parola di Dio è una responsabilità che richiede consapevolezza e preparazione spirituale, pertanto «non si può leggere la Parola di Dio come si leggono altri testi – ha sottolineato l’Arcivescovo -, giacché, ci ammonisce il Concilio Vaticano II, “è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura”». Ogni lettore deve quindi farsi strumento di questa voce divina, evitando distrazioni, trascuratezza o superficialità. Richiamando le parole di Sant’Agostino e San Cesario di Arles, Mons. Maniago ha esortato Sergio e l’intera comunità a riflettere sull’importanza di ascoltare e proclamare la Parola con attenzione: «Come abbiamo cura, quando viene distribuito il Corpo di Cristo, di non lasciar cadere nulla per terra, così dobbiamo avere la stessa cura per non lasciar sfuggire dal nostro cuore la Parola di Dio». Ogni lettore deve, dunque, leggere con una dizione chiara, in un clima di silenzio e preghiera, perché la Parola annunciata diventi luce e salvezza per chi ascolta.

 

A Giuseppe Pio Merante, invece, è stato conferito il ministero dell’Accolitato, che lo avvicina all’altare e all’Eucaristia. «Servi l’altare come si serve Cristo», ha esortato l’Arcivescovo, richiamando la dignità e la cura necessarie nel servizio liturgico. Giuseppe Pio è chiamato non solo a distribuire l’Eucaristia, ma anche a nutrirsene con devozione e a portarla con amore ai malati e ai bisognosi. Ha poi ricordato l’esempio di San Francesco d’Assisi, che curava con amore la conservazione del Corpo di Cristo e si preoccupava che le particole fossero preparate in modo degno. «Che grande lezione di amore! Impara! Impariamo tutti!», ha continuato Mons. Maniago, invitando Giuseppe Pio a lasciarsi trasformare da quel pane santo che è il Corpo di Cristo, affinché il suo cuore e la sua vita siano modellati su di Lui.

 

Questi ministeri, non sono solo un impegno personale per Sergio e Giuseppe Pio, ma una chiamata che coinvolge tutta la comunità. I seminaristi, con il loro discernimento e la loro scelta di vita, testimoniano che è possibile seguire Gesù con radicalità e gioia, anche nelle sfide del mondo di oggi. «Siate testimoni col vostro ministero e annunciate con la vostra vita la Speranza che non delude», ha concluso Mons. Maniago, ricordando che la fedeltà alla Parola e all’Eucaristia è il cuore della vita cristiana.

In questa Domenica Gaudete, Sergio e Giuseppe Pio hanno mostrato che la vera gioia nasce dalla disponibilità a donarsi agli altri, proclamando la Parola e distribuendo il Pane della vita. La loro testimonianza è un segno di speranza per tutta la Chiesa, un richiamo a vivere la fede con profondità, amore e gratitudine.