“Grazie al Sinodo stiamo vivendo i processi ecclesiologici enunciati nelle pagine conciliari; per questo possiamo affermare che esso è il frutto maturo del Concilio, una vera e propria svolta copernicana dell’ecclesiologia conciliare, ovvero la comune appartenenza al popolo di Dio e la comune dignità di tutti i battezzati”.
Lo ha detto sabato pomeriggio a Catanzaro, il Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, incontrando con l’Arcivescovo Claudio Maniago, i delegati e i rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali della diocesi, impegnati da oltre due anni nelle due fasi dell’ascolto e del discernimento.
Il Card. Grech ha evidenziato, in particolare, che il Sinodo, nella prima fase, ha permesso di intercettare il numero più ampio di fedeli, provando a raggiungere anche chi è lontano e prestando attenzione ai poveri e agli emarginati, difficoltà sollevata inizialmente da tanti vescovi e tante comunità, in tempo di Covid. Ascoltare il popolo di Dio è ascoltare la voce della Chiesa e non le opinioni della gente, tanto che nessun documento potrebbe condensare la profondità della fede che trabocca dai contenuti ricevuti nelle varie Chiese locali”.
“A questo punto del cammino sinodale – ha detto il Cardinale Grech – la speranza è che sia possibile promuovere la maturazione di una coscienza ecclesiale nella quale il popolo di Dio sia vissuto come soggetto; per farlo occorre porsi in ascolto del popolo di Dio che è porsi in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa. Se non avessimo questa certezza la consultazione si ridurrebbe ad un sondaggio sociologico”.
“Questa riflessione sulla sinodalità – ha ricordato inoltre Grech – è partita dal Sinodo dei giovani: è importante ascoltare i giovani, sono loro che ci portano su questa strada”.
Rispondendo alle domande e alle riflessioni dei delegati presenti all’assemblea, Grech non ha mancato di evidenziare che il Sinodo è il punto di convergenza del dinamismo di ascolto a tutti i livelli della vita della Chiesa, che inizia ascoltando il popolo, prosegue ascoltando i pastori, culmina nell’intervento del vescovo di Roma. Si tratta di favorire una circolarità, perché la Chiesa piramidale è superata dal Concilio: il popolo santo di Dio si sentirà così confermato nella esperienza di ascolto vissuta e crescerà nella mentalità e in uno stile sinodale”.
“Per questo – ha aggiunto il Cardinale – la Chiesa deve continuare a vivere il percorso sinodale nella logica dell’ascolto dello Spirito e del popolo di Dio nella sua interezza”.