“Gesù rivive con noi l’atto più grande del suo amore: un amore che vuole il nostro bene, un amore che perdona, che apre una via nuova, che ci rimette in gioco; un amore che ci solleva e che ci rigenera, un amore che ci fa guardare al futuro con speranza. Ecco il cuore della celebrazione di questa sera: lo vivremo insieme a Gesù, presente qui, in mezzo a noi”. Così monsignor Claudio Maniago nella Messa “In Coena Domini” che ha aperto le celebrazioni del Triduo Pasquale nella Basilica dell’Immacolata a Catanzaro.
“Noi cominciamo stasera con il vivere insieme a Gesù la sua ora – ha proseguito l’Arcivescovo e lo abbiamo sentito nel Vangelo che è stato proclamato: “Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine” (Gv 13,1). Non era l’ora del ritorno o l’ora in cui, in qualche modo, si doveva dichiarare chiusa la sua esperienza su questa terra. Era invece l’ora culminante, l’ora in cui, nel modo più grande e sublime, si doveva manifestare l’intenzione di Dio verso di noi. Per quest’ora Gesù si era lungamente preparato durante il suo ministero, ne aveva parlato ai suoi discepoli, lo aveva lui stesso desiderato e aveva compiuto certi gesti che in qualche modo lo preannunciavano. Aveva parlato dell’amore di Dio, lo aveva predicato in tutti i modi e con gesti che presentavano, in modo molto eloquente, un Dio che non se ne stava nascosto fra le nuvole a farsi i suoi interessi, ma piuttosto un Dio vicino a noi che veniva a farsi i nostri interessi e, in particolare, il nostro interesse più importante che è quello di dare un senso alla nostra vita, di redimerla, di dargli davvero la sua piena dignità. Un amore che non è accaparrarsi l’altro come un possesso, ma un atto di grande generosità, un andare verso, un chinarsi verso gli altri. Questo è il vero amore”.
Monsignor Maniago si è quindi soffermato sui due grandi che caratterizzano la celebrazione del Giovedì Santo, la lavanda dei piedi e lo spezzare il pane: “Gesù ha compiuto due grandi gesti che stasera vengono riproposti, in un modo particolarissimo, agli occhi del nostro corpo, ma soprattutto agli occhi del nostro cuore. Intanto la lavanda dei piedi. Gesù, sorprendendo i suoi in quell’ultima cena, si veste di un grembiule e lava i piedi ai discepoli. Un gesto che normalmente veniva fatto, in certe occasioni, da un servo. Lo fa lui, il Maestro che aveva voluto quel momento: si cinge il grembiule e si china a lavare i piedi ai discepoli. Si china, si inginocchia, si toglie l’abito, si mette l’abito del servizio, il grembiule. Nella sua libertà Gesù ci ha voluto dimostrare con questo gesto davvero il grande amore che ha per noi, chinandosi su di noi. Stasera lo rivedremo e io, rappresentando indegnamente il Signore, laverò i piedi di dodici nostri fratelli e sorelle. Un piccolo segno, perché potrei farlo con tutti voi, per rivivere insieme a voi quest’ora in cui Gesù, chinandosi su di noi, ci dice quanto è grande il suo amore per noi”. “Un altro gesto importante – ha sottolineato il presule – è quello dello spezzare il pane. Gesù in quella cena vive un momento rituale, vive la Pasqua, la Pasqua ebraica con i suoi riti. Ma lo fa in un modo tutto particolare e, a un certo punto, spezzando il pane e distribuendolo ai suoi, dice delle parole importanti: fate questo in memoria di me. Gesù si mette nelle nostre mani; quel pane spezzato va nelle mani degli apostoli, va nelle loro povere mani, nelle mani di uomini umili, anche peccatori. Gesù si consegna nelle mani di quegli uomini per dire il suo grande amore per noi, fino all’abbandono; un gesto importante, un gesto di consegna, di generosità, di donazione.
“Questa sera – ha concluso Maniago – è bello ed è importante farsi coinvolgere in questo rito, perché rivediamo il Signore in mezzo a noi, lo vediamo di nuovo chinarsi per noi, spezzare il pane e consegnarsi a noi. È un momento in cui dobbiamo rigenerare la nostra fede e dire nel nostro cuore: “Sì, Signore, credo, tu sei davvero Colui che è venuto per servire la mia vita. Tu sei davvero quel pane spezzato messo nelle mie povere mani, pane che mi dona una vita nuova”.
Al termine della celebrazione, monsignor Maniago ha portato in processione il Santissimo Sacramento all’altare della Reposizione. Le celebrazioni del triduo pasquale proseguiranno oggi, Venerdì Santo, con l’Azione Liturgica della Passione del Signore nella Basilica “Maria SS. Immacolata” a Catanzaro alle 16:00 e, a seguire, il tradizionale appuntamento con la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata che muoverà alle ore 18:00 dalla Chiesa del SS. Rosario.