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Dopo anni di attesa, il progetto di restauro e messa in sicurezza della Cattedrale di “Santa Maria Assunta” a Catanzaro entra finalmente nella fase operativa. Chiuso al culto dal marzo 2017 e privato degli apparati campanari nel maggio 2018, il sacro edificio sarà oggetto di un complesso intervento strutturato in due lotti, con un finanziamento complessivo di oltre 9 milioni di euro.
Il piano di recupero, elaborato su incarico del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura (MIC) Calabria, ha sviluppato un Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica generale. Vista la complessità dell’opera, i lavori sono suddivisi in due lotti, permettendo così di attingere a diverse fonti di finanziamento.
Il primo lotto, sotto la direzione della Soprintendente architetto Stefania Argenti, prevede il restauro e la messa in sicurezza della facciata e del campanile, gravemente compromessi dal punto di vista statico. Questo intervento, per il quale il bando di gara è in fase di pubblicazione, è finanziato con 2,6 milioni di euro della Regione Calabria e 500.000 euro del MIC, per un totale di 3,1 milioni di euro.
Parallelamente, il secondo lotto, con un appalto da 6 milioni di euro gestito dal Provveditorato, si concentrerà sul consolidamento statico e strutturale dell’intero edificio, con particolare attenzione alle tre navate, alla cupola e al transetto. Questo intervento include anche la ricostruzione delle coperture con strutture in carpenteria metallica, più leggere e sismoresistenti rispetto alla pesante struttura in cemento armato realizzata nel dopoguerra. La proposta progettuale di restauro è stata individuata in accordo con l’Arcivescovo di Catanzaro, Mons. Claudio Maniago, e una rappresentanza del collegio presbiteriale. L’obiettivo è restituire alla Cattedrale la spazialità originaria pre-bombardamento del 1943, ripristinando la navata centrale con una copertura a botte.
L’intervento trova copertura finanziaria nell’Accordo di Programma Quadro (APQ) Beni Culturali, grazie alla deliberazione della Giunta Regionale n. 150 del 2017 e alla riprogrammazione delle risorse FSC 2000/2006. Si tratta di un passo fondamentale per la tutela del patrimonio storico-artistico di Catanzaro e per la restituzione alla comunità di un luogo di culto fondamentale per la vita spirituale della Città.
Con l’avvio dei lavori, la speranza è che il Duomo di Catanzaro possa presto tornare a essere un punto di riferimento non solo architettonico e culturale, ma anche religioso, accogliendo nuovamente i fedeli per le celebrazioni liturgiche.