L’importanza dell’aggiornamento teologico-pastorale

Aggiornarsi è sempre una necessità, specialmente nella società odierna, perennemente immersa in un continuo mutamento sociale e sempre più desiderosa di risposte concrete e necessarie nella fede. In questo anno di grazia, il Giubileo “Pellegrini di Speranza” non poteva che iniziare con una consapevolezza chiara: dinanzi a noi vi è un percorso fatto di sfide da affrontare, servizi da offrire per il bene della Chiesa di Cristo e necessità da soddisfare per il popolo santo di Dio. Le due giornate di aggiornamento teologico-pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace si sono rivelate un’opportunità preziosa per riflettere su temi intensi e impegnativi, che toccano da vicino la realtà quotidiana del nostro territorio ecclesiale.

La prima giornata è stata caratterizzata dall’intervento di don Antonio Romano, sacerdote salesiano ed esperto in materia catechetica. Egli ha approfondito il tema della “Pietà popolare come risorsa trasformativa dell’evangelizzazione – Criteri globali per i percorsi di discernimento e per le prassi di intervento”. La relazione ha affrontato una problematica attuale: il drastico calo di partecipazione attiva alla vita di fede, in particolare tra i giovani. Secondo recenti sondaggi, molti ragazzi sembrano sempre più orientati verso l’amicizia sociale e non alla comunità parrocchiale. Questo allontanamento ha evidenziato come il messaggio di fede stia scomparendo dall’orizzonte dei giovani, ormai disinteressati ad un cammino di fede o di preghiera. Don Antonio ha incoraggiato il clero presente a lavorare insieme, adottando un approccio di ricerca-azione-intervento sulle varie esperienze parrocchiali. Ha sottolineato l’importanza di analizzare il vissuto popolare delle comunità per educare con pazienza e criterio, affinché le tradizioni popolari siano vissute con consapevolezza e in una prospettiva ecclesiale-pastorale. Un ulteriore suggerimento ha riguardato la necessità di recensire e valutare le diverse tipologie di pietà popolare nell’insieme spazio-temporale dell’anno liturgico, al fine di misurarne l’impatto performativo-trasformativo e integrarle in un percorso pastorale annuale ben strutturato.

La seconda giornata di aggiornamento è stata guidata da don Emanuele Tupputi, vicario giudiziale dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Egli ha affrontato il tema “Pastorale pregiudiziale: strumento di sollecitudine pastorale per i parroci e gli operatori della pastorale e della giustizia”. Don Emanuele ha evidenziato come le relazioni delle coppie odierne abbiano bisogno di incontrare il volto di una Chiesa che sia madre e maestra. È essenziale accompagnare le coppie in un percorso di conversione graduale, non limitandosi a prendere coscienze delle difficili situazioni odierne, ma camminando accanto a loro verso la scelta del matrimonio e della famiglia come indicato da Cristo. La pastorale pregiudiziale deve coinvolgere non solo gli operatori del diritto canonico e gli addetti ai lavori, ma anche quelli della pastorale familiare e, in particolare, i parroci, chiamati ad avere un peculiare compito nell’attività pastorale nei confronti dei fedeli in generale e in modo particolare verso quei membri feriti delle loro comunità, che sono i divorziati risposati civilmente. In un contesto in cui il desiderio di famiglia è vivo ma la scelta del matrimonio è spesso fonte di timore, don Emanuele ha sottolineato l’importanza di una formazione accurata sul vincolo matrimoniale come scelta d’amore consapevole e responsabile. Le scelte pastorali possono essere numerose e di vario tipo, ma la finalità dev’essere sempre l’unità nel camminare verso una scelta chiara e decisa, come nella Chiesa vi è unità nel suo Corpo Santo, così dev’essere per ogni suo membro.

Le due giornate di aggiornamento hanno offerto spunti preziosi di riflessione e crescita. Esse hanno ribadito con forza la necessità di proseguire il cammino intrapreso, quello dell’annuncio del Vangelo a ogni persona, per proclamare con gioia l’anno di grazia del Signore.