Inaugurata la Scuola di Teologia “Mons. Antonio Cantisani”

«Una scuola che ci aiuti a vedere di più. Una scommessa che in tanti avete accettato. Insieme possiamo farcela. La vostra disponibilità c’è. Ringrazio tutti». Lo ha affermato l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, durante la cerimonia di inaugurazione della Scuola di Teologia dell’Arcidiocesi.

L’evento si è svolto nella Basilica Concattedrale “Santa Maria Assunta” di Squillace domenica sera alla presenza di centinaia di fedeli provenienti da tutta l’Arcidiocesi.

«Vogliamo – ha sottolineato il presule – che di là ci sia il Signore. E noi dobbiamo seguirlo e vivere da cristiani. La nostra è una scuola con spirito diverso. È un’avventura che deve avere una buona motivazione e tre impegni: iniziare la scuola con entusiasmo, venire animati dalla curiosità, con il desiderio di conoscere, essere buoni testimoni verso agli altri, perché vogliamo che questa esperienza prosegua in futuro».

 

L’introduzione è stata svolta dal delegato per la Pastorale don Ivan Rauti, il quale ha spiegato che la scuola di teologia è intitolata a mons. Antonio Cantisani, il compianto Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, che nel corso del suo episcopato ha tanto investito nella formazione dei laici ed ha istituito l’Istituto di Scienze Religiose.

«Diamo avvio – ha detto don Rauti – ad un’esperienza di Chiesa, di comunità. È un invito alla formazione che non è mai abbastanza, in questo tempo e in questo mondo che cambia vorticosamente. Occorre per questo approfondire di più perché e per chi crediamo. La nostra non sarà una scuola con la pretesa di far conseguire un’abilitazione, ma sarà al livello di formazione cristiana. Si vive un percorso formativo che fa crescere cristianamente. Accessibile a tutti. Una bella sfida, visto che abbiamo un ottimo numero di iscrizioni. Da parte nostra ci sia tutto l’entusiasmo di metterci in cammino».

 

La scuola di Teologia è aperta a tutti coloro che vogliono conoscere o approfondire la fede e l’esperienza cristiana e abbiano compiuto il 16° anno d’età. È rivolta particolarmente ai catechisti, agli operatori pastorali e a coloro che devono ricevere un ministero istituito. Ha una durata di due anni alla fine dei quali verrà rilasciato un attestato. Le lezioni, che si svolgeranno in presenza, saranno a cadenza quindicinale, di lunedì e martedì, dalle ore 18 alle 20. Per il primo anno si tengono a partire dal 28 ottobre prossimo e si concluderanno nel mese di giugno 2025. Le sedi sono a Soverato, nell’Istituto Maria Ausiliatrice; a Catanzaro, nella parrocchia del Conventino; e a Sellia Marina, nell’oratorio.

 

Durante l’evento nella Basilica Concattedrale di Squillace, la prolusione è stata svolta da suor Rosetta Napolitano, docente di Teologia sistematica all’Istituto Teologico Calabro, sul tema “Siate sempre pronti a dare ragione della speranza che è in voi (dalla prima lettera di Pietro). Conoscere e testimoniare la fede oggi”.

Suor Rosetta ha subito affermato che «è una grazia studiare teologia ed è una grazia insegnarla». Si è poi soffermata sui motivi che spingono a studiare teologia che sono l’esigenza della conoscenza e l’esigenza della testimonianza. Prendendo spunto dalla lettera di Pietro, ha parlato dell’importanza della speranza che rende visibile la fede. Ha, quindi, invitato i partecipanti al corso e i presenti ad assumere un preciso atteggiamento: adorare Cristo nel cuore; e studiare teologia vuol dire accostarsi al mistero di Dio.

«Abbiamo necessità – ha puntualizzato – di conoscerlo. Non studiamo letteratura o scienza, ma teologia, per approfondire la conoscenza di una persona, non di un’idea o di una dottrina. E poi annunciare il Vangelo. Voi siete laici impegnati nella famiglia, nel lavoro, non si pretende di stare tutto il giorno con il rosario in mano, ma bisogna coltivare la speranza per testimoniare la fede».

 

Carmela Commodaro