XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù: «Lieti nella speranza»

 

È stato un sabato sera alternativo quello organizzato dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile di Catanzaro-Squillace e vissuto dai giovani della Diocesi in occasione della XXXVIII Giornata Mondiale dei Giovani il cui tema è: “Lieti nella Speranza”.

 

I ragazzi si sono messi in pellegrinaggio verso la Basilica “Maria SS. Immacolata” di Catanzaro partendo da tre diverse zone della città: dalla parrocchia “Mater Domini”, dalla parrocchia “San Giuseppe” e dalla parrocchia “Santa Croce”. Si sono ritrovati, poi, tutti insieme, dinanzi alla parrocchia “San Giovanni Battista”, dove ad aspettarli c’era il Vescovo, S.E. Mons. Claudio Maniago, e con lui i giovani hanno raggiunto la Basilica, facendo risuonare lungo Corso Mazzini chitarre e canti di gioia.

 

Suggestivo il momento di preghiera in Basilica, arricchito da alcuni segni portati in pellegrinaggio dai ragazzi, che all’inizio della veglia sono stati deposti accanto all’altare: l’olio, essenziale per alimentare le lampade della nostra speranza; il seme, segno di speranza, che deve crescere nel nostro terreno fertile; la Parola, luce per i nostri passi.

Il momento di preghiera è stato impreziosito da alcune testimonianze: Luna e Valeria, presenti alla GMG di Lisbona, hanno letto una lettera scritta da loro proprio per la GMG, ringraziandola di aver fatto sperimentare loro la gratuità dell’Amore di Dio; Mohamed del centro SAI della fondazione Città Solidale, che ha testimoniato la gioia dell’accoglienza ricevuta dopo un viaggio difficile per arrivare in Italia, guidato dalla Speranza di una vita migliore; Yassim, ospite del Centro Calabrese di Solidarietà, che ha espresso le difficoltà che un adolescente può incontrare, raccontando quelle vissute in prima persona, e ha testimoniato l’amore che si può sperimentare chiedendo aiuto e avendo al proprio fianco persone che amano il prossimo.

 

Mons. Maniago, con il suo intervento, ha concluso il momento di preghiera rivolgendo ai giovani innanzitutto il suo grazie per essere lì, per la loro presenza – “non scontata” perché sabato sera – alla veglia.

Prendendo spunto poi dalle testimonianze ascoltate, ha ricordato che si sta bene quando accanto a noi c’è qualcuno che ci vuole bene, qualcuno con cui condividiamo qualcosa di bello e di grande, che è bello partecipare a qualcosa tutti insieme per lo stesso motivo, per la stessa persona: Gesù.

“Grazie perché è un momento di calore che sarà un dono per tutti noi”, ha proseguito Mons. Maniago, sottolineando che questo “calore” aiuta a vivere il sogno che Papa Francesco, “appassionato per i giovani”, porta avanti. E ha esortato a camminare insieme e a ricordarsi che anche nei momenti di sconforto, anche quando tutto il mondo si chiude a chiave dietro una porta, non si è mai soli.

Ricordando che la Giornata Mondiale della Gioventù è stata voluta da Papa Francesco nella Solennità di Cristo Re dell’Universo, Mons. Maniago ha posto ai ragazzi una domanda: “Perché Cristo Re?”. Gesù non vuole accrescere la sua potenza, a differenza dei potenti della terra, lui non vuole neanche manifestarla; Gesù non è venuto in mezzo a noi mostrando i muscoli, ma nasce come un bambino. È venuto mostrandoci la sua debolezza, dicendoci: “Sono accanto a voi, cammino con voi, non mi distinguo in niente da voi”. Gesù ci vuole bene; ci fa stare in armonia anche durante i momenti bui. E allora “noi vogliamo questo Re accanto a noi, non vogliamo essere senza Dio, perché senza di lui noi ci sentiamo soli”.

 

Ricollegandosi al tema scelto per la veglia, l’Arcivescovo ha infine invitato tutti a non perdere la speranza, perché non siamo soli e la nostra speranza non è qualcosa che speriamo accada; la nostra speranza ha un nome: è Gesù. E anche quando nel nostro cammino inciampiamo, ci facciamo male, ci sentiamo soli, abbandonati… la nostra gioia, la nostra speranza non verranno meno, perché Dio è realmente con noi.