Mercoledì 26 ottobre, l’Arcivescovo S. E. Mons. Claudio Maniago ha dato inizio ufficialmente alla mostra di beneficenza dei beni offerti da Mons. Antonio Cantisani, organizzata dalla Caritas diocesana per raccogliere fondi da destinare esclusivamente ai poveri, alla presenza di tanti sacerdoti e laici che gli sono stati vicini durante il suo ministero episcopale.
L’Arcivescovo ha sottolineato che la mostra è innanzitutto un’occasione per ricordare il Vescovo Cantisani “con grande intensità, con grande affetto”, anche per chi, come lui, non lo ha mai conosciuto personalmente. Egli “aveva ben interpretato il ruolo del Vescovo – ha affermato Mons. Maniago – che della Caritas è il Presidente addirittura, per cui giustamente il primo preoccupato, e la Caritas è il suo braccio operativo. Quindi, mettere a disposizione quelli che nella vita di un Vescovo sono i tanti regali che si ricevono per tanti motivi evidenti, metterli a disposizione di tutti, poi con una finalità così buona, invece di tenerli per arricchire una casa che comunque è di passaggio per noi, […] per noi è un ricordo di un Vescovo che ha fatto il Vescovo e direi continua a farlo ancora, perché lo vogliamo pensare nella gloria di Dio, certo, anche col Signore che lo ha accolto come un buon servo fedele che ha lavorato nella sua vigna, ma a cui sicuramente ancora il Signore chiede di star vicino a questa Chiesa che lui ha amato, e continua sicuramente ad amare”.
L’Arcivescovo ha, quindi, chiesto a don Massimo Cardamone, segretario per tanti anni di Mons. Cantisani e suo esecutore testamentario, di spiegare come si è arrivati a realizzare quest’evento.
“Il 23 giugno 2021 – ha raccontato don Massimo – Mons. Cantisani mi chiama alla sera dicendomi che era tornato dall’ospedale e che il tempo era prossimo. Io la mattina seguente feci ritorno a Catanzaro e, appena sono entrato nella sua stanza, non mi salutò, mi disse: “Nel cassetto della scrivania c’è una lettera per te, l’aprirai il giorno in cui io non ci sarò più, non sarò più tra di voi”. Erano le sue ultime volontà, vi leggo alcune parti: “Carissimo don Massimo, facendosi sempre più vicino il mio incontro definitivo con il Signore, affido a te, la persona più legata a me da tanti anni, l’incarico di eseguire ciò che ho deciso in domino su quel poco che è a mia disposizione. Sai bene che ho sempre ritenuto un dono l’amore alla povertà, nella consapevolezza che unico vero tesoro è Gesù Cristo, il Crocifisso risorto. Ecco quanto dispongo: […] Dei quadri che si trovano nell’appartamento ove abito in Seminario, fatta eccezione di quelli strettamente personali e familiari, si farà una mostra di beneficenza e il ricavato sarà devoluto per i poveri della Caritas Diocesana di Catanzaro. Lo stesso sarà fatto per i piccoli regali che rimangono a riguardo”.
Don Massimo ha poi portato gli auguri della famiglia di mons. Cantisani, che per diversi motivi non sono potuti intervenire all’inaugurazione. E ha comunicato che altri piccoli segni di Mons. Cantisani sono stati dati ad altre realtà. Ha concluso dicendo che nella lettera Mons. Cantisani scriveva, inoltre, che “tutto deve andare al Cristo povero”. Ecco perché l’iniziativa di questo giorno è un altro tassello delle sue volontà che si è realizzato e ringrazio per questo la Caritas e Sua Eccellenza.
La parola poi è passata a don Roberto Celia, direttore della Caritas diocesana: “Ringraziamo Cantisani perché è stato lui il fondatore, diciamo, della Caritas Diocesana proprio tanti anni fa all’inizio del suo episcopato qui in Diocesi. È stato bello vedere che negli ultimi anni, quando celebrava la Messa alla chiesa del Rosario, passava sempre a salutarci qui, nella sua cordialità che è sempre stata veramente unica. E poi lo ringraziamo […] anche per la sua attenzione verso le realtà delle nuove povertà della Diocesi, che lui già iniziava a conoscere e cercava di interpretare già appunto da Vescovo. È un gesto questo che noi come Caritas, poi, condivideremo in modo particolare con i poveri della mensa, che è appunto la mensa del Vescovo, che inizierà a Dio piacendo il prossimo anno, come segno di una continuità proprio di Caritas diocesana”.
L’incontro si è concluso con la preghiera, introdotta da Mons. Maniago, che, rifacendosi a quanto detto da don Roberto, ha evidenziato “il desiderio di Cantisani di volere la Caritas Diocesana come un organismo vivo, che non è solo diocesano”, ma è a servizio delle parrocchie, “perché in ogni parrocchia ci sia questa dimensione, che non è una dimensione, Caritas non è un’associazione, ma è proprio un’emanazione, si direbbe, della preoccupazione pastorale di un Vescovo, per quanto riguarda quella diocesana”. È necessario che ogni parrocchia abbia la Caritas, “non è un sovrappiù, non è un lusso avere la Caritas, ma è una delle dimensioni di una comunità, anzi, che dice il valore e l’impegno evangelico di una comunità. […] Questa mostra, lo spirito di questo Vescovo che ha voluto questa mostra, […] ci sprona e ci è d’esempio, non soltanto per me, certo, che ne sono il successore anche, ma direi per ciascuno di noi. La memoria di questo Vescovo non è soltanto di una persona cara, ma anche di un discepolo del Signore, di un apostolo del Signore, che ancora continua a dirci: guardate al volto di Cristo povero. […] Concludiamo questo momento anche ricordando che questo ci chiede la fede e la comunione dei santi, non lo ha letto ma in conclusione c’è scritto prega e fai pregare per me il Signore. E allora noi preghiamo per lui adesso, lo ricordiamo con fraternità, anche con spirito cristiano che ce lo fa sentire vicino e ancora nel Signore vivo in mezzo a noi”.
La mostra sarà aperta al pubblico lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00.