Giovedì 13 ottobre, presso la Chiesa del “Monte dei Morti e della Misericordia” di Catanzaro, S.E. Mons. Claudio Maniago, alla presenza di Iolanda Tassone, delegata arcivescovile per i laici e presidente diocesana dell’Azione Cattolica, e di Giovanni Lanzillotta e Katiuscia Matteo, rappresentanti dell’Istituto “Giuseppe Toniolo – Ente fondatore dell’Università Cattolica”, ha inaugurato e benedetto la mostra “Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di Lei”. Armida Barelli, proclamata Beata lo scorso 30 aprile 2022 a Milano, è la fondatrice della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica e dell’Università Cattolica.
Erano presenti presbiteri, aggregazioni laicali diocesane con una loro rappresentanza, insegnanti di IRC e il responsabile del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile. L’appuntamento è iniziato con i saluti del Rettore, Mons. Giuseppe Silvestre, seguiti dall’introduzione a cura dell’Azione Cattolica e dalla presentazione della mostra da parte dei rappresentanti dell’Istituto “G. Toniolo”, ed è culminato nella liturgia della Parola, curata dagli Assistenti delle Associazioni promotrici, don Ferdinando Fodaro e p. Francesco Lanzillotta, Ofm.
L’Arcivescovo, nella sua meditazione, ha presentato la Beata Armida Barelli come colei che ha fatto delle Beatitudini evangeliche il suo stile di vita. La Chiesa proclama un beato dopo averne accertato l’avvenuto miracolo, ma il vero prodigio è la sua fede. E Armida è un esempio di questo. Ella ha compreso il dono della grazia di Dio che operava in lei, lasciandosi plasmare da questo Amore fino al punto di consacrare la sua vita a Cristo e offrirla ai fratelli. Questo è il prodigio della fede e tutti noi, come lei, siamo chiamati a far crescere questo “granello di senape” ricevuto in dono.
Tale mostra, pertanto, non è semplicemente qualcosa da ammirare, ma un’occasione propizia per diventare imitatori della fede della Beata Armida. La sua esperienza di fede, così forte da far spostare le montagne, esorta i credenti a contribuire all’edificazione del Regno di Dio e a vivere l’ordinario in maniera straordinaria.